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Ce l'abbiamo solo noi, Giggi, Giggi...

Sabato pomeriggio, stadio di Terni, freddo pungente. Siamo alla fine di una giornata strana che ha creato nello stadio una situazione opposta a quella che di solito si vive durante le partite di calcio: spalti praticamente deserti, se si eccettua una sparuta pattuglia di genitori, ma campo pieno di centinaia di ragazzi e bambini che hanno disputato il torneo giovanile di rugby "santOVALEntino".

Il torneo sta per finire, si attende solo l'ultima partita, la finale della categoria under 12, giocata dalle squadre del Villa Pamphili di Roma, e di Avezzano.
La partita è, come si dice in gergo tecnico, senza storia: i ragazzi del Villa segnano una meta dopo l'altra e solo nel finale, complice un giustificato rilassamento, subiscono alcune mete degli avversari. La vittoria, mai in discussione, arriva sicura.
E lì capita qualcosa che non ti aspetteresti: i ragazzi sugli spalti, che sono i rugbisti delle squadra under 14, purtroppo uscita non benissimo dal torneo, intonano un canto, semplice, genuino, di poche parole "Ce l'abbiamo solo noi, Giggi, Giggi". (Giggi è detto alla romana, con la doppia consonante).

Conosco Gigi da 4 anni: è stato l'allenatore di mio figlio fino a due anni fa e oggi è il responsabile tecnico del settore giovanile della squadra e l'allenatore della squadra under 12 che ha appena vinto la finale. E' un ragazzo speciale, sempre tranquillo ma anche sempre reattivo, ha una parola e uno sguardo per tutti, ha sempre la situazione sotto controllo. E' un filosofo (e non per modo di dire), è un atleta, è un fratello maggiore per le centinaia di ragazzi che frequentano il campo di Corviale del Villa Pamphili, è una guida sicura per tutti gli allenatori del settore giovanile della squadra.
E nel freddo pomeriggio ternano di febbraio Gigi prende per mano la squadra che ha guidato alla vittoria e la porta sotto la tribuna. E lì tutti diventano una cosa sola: spettatori, genitori, rugbisti vincenti e perdenti, tutti uniti dal grande, ineguagliabile, contagioso sorriso di "Giggi".




E' il sorriso che festeggia la vittoria di un'idea, nata tanti anni fa, quando Gigi ancora era un bambino e qualcuno intuì che il rugby avrebbe potuto aiutare tanti ragazzi a crescere meglio. Un'idea che ha trovato anni dopo anche un luogo per crescere e svilupparsi: il campo di Corviale, un quartiere della periferia romana. E' la vittoria di un gruppo che è già solido, maturo e che continua a crescere e ad attirare ragazzi e bambini.

Cosa rimane di questa grande giornata di sport? La soddisfazione, perché il Villa Pamphili ha vinto il torneo (grazie anche ai risultati brillanti delle squadre under 6 e under 8) e il premio: un grande uovo di cioccolata bianca. Tutto qui, questi sono i premi del rugby: un grande uovo di cioccolata che sarà rotto e mangiato martedì proprio al campo di Corviale, dopo gli allenamenti.


E allora noi, per ringraziare Gigi del lavoro che svolge ogni giorno con i nostri ragazzi al campo di Corviale, insieme a tutti gli allenatori del Villa Pamphili, ci uniamo al coro e cantiamo insieme ai nostri ragazzi:
"Ce l'abbiamo solo noi, Giggi, Giggi"!

P.S.: se qualcuno volesse vedere una documentazione fotografica del torneo degli under 14 può gustarsi la presentazione che segue:

Commenti

Anonimo ha detto…
W GIGGI!!!!!!!!!!!! W il VILLAAAAAAA

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